Decreto Fiscale, ok del Senato: canone Rai 2025, Ape sociale, acconti Irpef a rate. Cosa cambia

Si attende l’ok definitivo entro il 18 dicembre. Intanto il canone Rai torna a 90 euro.

Redazione 29/11/24
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Approvato in Senato ieri 28 novembre, con la questione di fiducia posta dal governo, Il Decreto fiscale collegato alla Manovra di bilancio mette fine (per ora) alla questione del canone Rai, che torna a 90 euro per il 2025; rifinanzia soldi per l’Ape sociale e riapre i termini del concordato preventivo biennale. Inoltre accende luce verde all’estensione del Bonus Natale ai genitori con almeno un figlio a carico.

L’Ok è stato dato con 100 voti favorevoli e 46 contrari. La palla ora passa in seconda lettura alla Camera, che dovrà convertire definitivamente entro il 18 dicembre 2024, il provvedimento introduce misure significative in ambito fiscale, sociale ed economico.

Si tratta della conversione in legge del decreto-legge 155/2024. E’ collegato alla manovra di bilancio 2025, perché anticipa al 2024 alcune spese, alleggerendo di 1,7 miliardi i conti del prossimo anno.

In dettaglio le più importanti novità del Decreto Fiscale.

Indice

Decreto fiscale 2025: riapertura del concordato preventivo biennale

Uno dei punti centrali del decreto fiscale è la riapertura del Concordato Preventivo Biennale, uno strumento che offre ai contribuenti la possibilità di regolarizzare spontaneamente la propria posizione fiscale. La scadenza per aderire è fissata al 12 dicembre 2024, un termine breve ma strategico per garantire un gettito immediato.

Questa misura è rivolta principalmente a imprese e professionisti che vogliono risolvere situazioni debitorie con il fisco in modo agevolato. Si prevede un forte impatto positivo sia in termini di compliance fiscale sia di recupero delle somme dovute allo Stato.

Bonus Natale da 100 Euro anche ai genitori single

Un’importante novità sociale riguarda il Bonus Natale, un’indennità una tantum di 100 euro originariamente destinata ai lavoratori dipendenti con almeno un figlio a carico e un reddito complessivo non superiore a 28.000 euro. Grazie a un emendamento, il beneficio è stato esteso anche ai genitori single, ampliando significativamente la platea dei destinatari.

Rateizzazione acconti Irpef per le Partite Iva

Le Partite IVA sono tra le principali beneficiarie del decreto fiscale. È stato posticipato a gennaio 2025 il versamento del secondo acconto IRPEF, originariamente previsto per novembre 2024. Inoltre, gli importi potranno essere suddivisi in 5 rate mensili, da gennaio a maggio 2025.
Questa disposizione si applica a lavoratori autonomi e professionisti con ricavi o compensi fino a 170.000 euro.

Rifinanziata l’Ape sociale

Un’altra misura riguarda il rifinanziamento dell’APE Sociale, una prestazione assistenziale destinata a specifiche categorie di lavoratori in difficoltà. L’autorizzazione di spesa è stata incrementata con uno stanziamento progressivo di 20 milioni di euro per il 2025, 30 milioni per il 2026, 50 milioni per il 2027 e 10 milioni per il 2028.
L’APE Sociale consente a chi ha almeno 63 anni e soddisfa determinati requisiti contributivi di accedere a un’indennità fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia o anticipata. La proroga fino al 2028 garantisce una maggiore sicurezza per i lavoratori in condizioni di fragilità.

2×1000 ai partiti politici

Sul fronte politico, il decreto fiscale aumenta le risorse destinate al finanziamento dei partiti attraverso il 2×1000, portando il totale da 25 a 29,6 milioni di euro per il 2024. Questa misura, pur controversa, mira a garantire una maggiore stabilità finanziaria alle forze politiche, consentendo loro di operare in modo più efficace.

Niente riduzione del Canone Rai, che torna a 90 euro

L’apra polemica sulla riduzione del canone Rai si è chiusa con lo scontro tra Lega e Forza Italia, dopo la bocciatura di quest’ultima all’emendamento che rinnovava il calo a 70 euro dell’importo 2025 del canone in questione.

In sostanza, il decreto non prevede una proroga della riduzione del canone RAI da 90 a 70 euro, introdotta come misura straordinaria nel 2024. Per il 2025, l’importo resterà invariato, a meno che non venga presentato un nuovo emendamento direttamente nel testo della Manovra di bilancio 2025.

Sgravi fiscali per investimenti green

Il decreto include anche incentivi per favorire gli investimenti green. Sono previsti sgravi fiscali per le imprese che adottano tecnologie a basso impatto ambientale o investono in energia rinnovabile. Questa misura è parte di un piano più ampio per rispettare gli obiettivi climatici dell’Unione Europea entro il 2030.

Payback farmaceutico

In risposta alle pressioni delle Regioni e delle aziende farmaceutiche, il decreto modifica il meccanismo del payback farmaceutico, il sistema che regola la ripartizione delle eccedenze della spesa sanitaria. In particolare, l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) dovrà tenere conto non solo del criterio pro-capite, ma anche dei rispettivi superamenti dei tetti di spesa regionali.

Questa modifica mira a redistribuire in modo più equo gli importi tra le Regioni, favorendo quelle che storicamente soffrono di maggiori carenze di bilancio nel settore sanitario.

OpenFiber

Altra novità inserita nel testo del Decreto fiscale è l’autorizzazione al ministero delle Imprese e del Made in Italy ad erogare a Open Fiber per il 2024 la cifra di 50 milioni per il riequilibro dei Piani economici finanziari di Lazio, Sicilia e Calabria. La cifra è parte dei 660 milioni di euro per tre anni (2027-2028-2029) previsti nel ddl di bilancio per il riequilibrio dei Pef delle concessioni per la progettazione e la realizzazione della banda ultra-larga nelle aree bianche. Poiché nel Lazio, in Sicilia e in Calabria si è già completata la procedura per il riequilibrio dei Pef, il Ministero anticipa le risorse relative al riequilibrio dei Piani di queste tre regioni.

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Foto copertina: istock/wenjin chen

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