In base alla Legge di bilancio 2024, a partire dallo scorso 1° gennaio le lavoratrici con contratto a tempo indeterminato e madri di due o più figli possono contare su una riduzione dei contributi previdenziali a loro carico trattenuti in busta paga: il cosiddetto bonus mamme lavoratrici.
La misura, a differenza di altre iniziative analoghe, come la riduzione dei contributi IVS, spetta alle lavoratrici a prescindere da qualsiasi requisito reddituale.
Considerato che il bonus riservato alle mamme con due figli terminerà, in assenza di proroghe, il prossimo 31 dicembre è lecito chiedersi se rivedremo l’esonero nel 2025 e con quali caratteristiche.
Come accaduto con la prima (e sinora ultima) versione, il compito di definire le caratteristiche dell’agevolazione sarà affidato alla prossima legge di bilancio.
Analizziamo in dettaglio quali sono le intenzioni dell’esecutivo Meloni e come potrebbe presentarsi il bonus mamme nel 2025.
Indice
Le parole del Sottosegretario Freni
Lo scorso 2 settembre l’agenzia Il Sole 24 Ore Radiocor ha diffuso le parole del Sottosegretario di Stato per l’Economia e le Finanze Federico Freni.
Nei piani del governo, ha affermato Freni, c’è “un incentivo alla natalità e un supporto delle lavoratrici madri”. Quindi, poter “tagliare questo bonus mi sembra fuori dalla realtà”.
Come funziona il bonus mamme con tre o più figli
Il bonus mamme lavoratrici è stato introdotto per il 2024 con l’articolo 1, comma 180, della Legge numero 213/2023 (Manovra 2024). La norma prevede un abbattimento dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti (IVS) a carico delle lavoratrici madri con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato (eccezion fatta per i rapporti di lavoro domestico).
Il bonus opera per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 a beneficio delle lavoratrici madri di tre o più figli, fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo.
La misura si concretizza in un esonero del 100% dei contributi IVS, nel limite massimo annuo di 3 mila euro, da riparametrare e applicare su base mensile. Trattandosi di un abbattimento dei contributi altrimenti trattenuti sulla retribuzione lorda, l’effetto per la lavoratrice è rappresentato da:
Minori trattenute in busta paga = maggior netto da liquidare alla dipendente.
La soglia massima di esonero, riferita al periodo di paga mensile, è pari a 250,00 euro (3.000,00 / 12) e, con riguardo ai contratti instaurati o risolti nel corso del mese, detta soglia va riproporzionata assumendo a riferimento la misura di 8,06 euro (250,00 / 31) per ogni giorno di fruizione dell’esonero stesso.
Il bonus mamme con due figli
Il successivo comma 181 della Manovra di bilancio 2024 ha esteso il bonus alle lavoratrici con rapporto di lavoro a tempo indeterminato (eccezion fatta per i rapporti di lavoro domestico) madri di due figli.
In tal caso, tuttavia, la misura opera per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, fino al mese di compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.
Riepilogo delle regole del bonus mamme
Ecco di seguito una tabella riepilogativa dei requisiti per il bonus mamme:
Misura | Requisiti della lavoratrice | Periodi di paga di applicazione dello sgravio |
Bonus mamme lavoratrici a tempo indeterminato con tre o più figli (articolo 1, comma 180, Manovra 2024) | Lavoratrice madre di tre o più figli | 1° gennaio 2024 – 31 dicembre 2026 |
Figlio più piccolo con età inferiore a diciotto anni (da intendersi come 17 anni e 364 giorni) | ||
Contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato | ||
Bonus mamme lavoratrici a tempo indeterminato con due figli (articolo 1, comma 181, Manovra 2024) | Lavoratrice madre di due figli | 1° gennaio 2024 – 31 dicembre 2024 |
Figlio più piccolo con età inferiore a dieci anni (da intendersi come 9 anni e 364 giorni) | ||
Contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato |
Come cambierà il bonus mamme nel 2025
Alla luce delle dichiarazioni del Sottosegretario Freni e del fatto che il bonus mamme con tre o più figli è già di per sé previsto sino al 31 dicembre 2026, la Manovra 2025 potrebbe, ad esempio, estendere l’efficacia dell’esonero riservato alle lavoratrici con due figli.
In quest’ultimo caso, infatti, ai sensi della normativa vigente (articolo 1, comma 181, Legge numero 213/2023) il bonus spetterà sino al 31 dicembre 2024. In assenza di proroghe la misura non sarà più accessibile per le lavoratrici con due figli a partire dal 1° gennaio 2025.
Modifica dei requisiti di spettanza
In aggiunta a un’estensione del bonus mamme con due figli, la manovra per il prossimo anno potrebbe contemplare un ritocco ai requisiti di accesso alla misura.
Ad esempio, un terreno di intervento è quello dell’età anagrafica del figlio più piccolo, in particolare alzando l’asticella del limite di età, rispetto agli attuali dieci anni.
Estendere il bonus ad altre tipologie contrattuali
Sempre nell’ottica di incentivare la natalità, l’esecutivo ha la possibilità, nel 2025, di modificare il bonus mamme, per esempio includendo altre tipologie contrattuali, come i contratti a termine.
Si ricorda che l’attuale infrastruttura dell’esonero riserva la misura ai soli rapporti di lavoro a tempo indeterminato.
Le possibili modifiche della Manovra 2025 | |
Bonus attuale (Legge numero 213/2023, articolo 1, commi 180-181) | Come potrebbe presentarsi il bonus nel 2025 |
Bonus mamme lavoratrici a tempo indeterminato con due figli previsto per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 sino al compimento dei dieci anni di età del figlio più piccolo (articolo 1, comma 181) | Proroga del bonus mamme lavoratrici a tempo indeterminato con due figli oltre la data del 31 dicembre 2024 |
Modifica del requisito dell’età anagrafica del figlio più piccolo (attualmente dieci anni) | |
Bonus mamme lavoratrici a tempo indeterminato con due figli / tre o più figli (articolo 1, comma 180) | Bonus esteso ad altre tipologie contrattuali, come i rapporti a termine |
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