Il decreto sulle liste di attesa è diventato legge ed è approdato in Gazzetta ufficiale. Il via libera definitivo era stato dato dalla Camera in data 24 luglio, per poi approdare in Gazzetta il 31 luglio 2024 con la Legge n. 107 del 29 luglio 2024.
Sono state introdotte nuove regole per riuscire a ridurre i tempi di attesa di una vista medica con il sistema sanitario nazionale.
Il provvedimento, già pubblicato in Gazzetta ufficiale a giugno, con le misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie, è quindi legge a tutti gli effetti.
Il ministro della salute Orazio Schillaci ha festeggiato la conversione in legge del decreto con queste parole: “La nostra priorità è tutelare il diritto alla salute degli italiani e lo facciamo attraverso un nuovo sistema di monitoraggio finalmente efficace e strumenti di controllo che vedono in prima linea le Regioni e il Ministero della Salute con un Organismo che potrà attivare poteri sostitutivi, in caso di inadempienza. Aboliamo dal 2025 il tetto di spesa per le assunzioni di personale, diamo ulteriori incentivi al personale con la detassazione delle prestazioni aggiuntive e garantiamo che ai cittadini sia sempre erogata la prestazione: se non ci riesce il servizio pubblico, si ricorre all’intramoenia o al privato accreditato”.
Legge fortemente attaccata, invece, dalle opposizioni, Elly Schlein in primis. La segretaria PD non ha risparmiato accuse al provvedimento liste di attesa e all’esecutivo: “non avete fatto nulla per un anno e mezzo e poi avete tirato fuori questo decreto vuoto, questo decreto fuffa a 4 giorni dalle europee. Ma chi pensate di prendere in giro? Non si possono accorciare le liste di attesa senza metterci un euro e senza assumere personale”.
Schlein accusa di voler solo favorire i privati: “Le soluzioni che prevedete nel decreto non faranno che agevolare il privato, il vostro vero e mal celato obiettivo. Voi volete una sanità a misura di portafoglio in cui chi ce l’ha abbastanza gonfio può saltare la fila andando direttamente dal privato, ma chi quelle risorse non ce le ha sta rinunciando a curarsi”.
Tra le novità, un centro unico di prenotazione Cup regionale o infra-regionale, visite mediche effettuate anche nei weekend, orari di visita più estesi. Viene poi avviato un organismo di verifica e controllo sull’assistenza sanitaria, per verificare il corretto funzionamento del sistema di gestione delle liste.
Ecco la mappa di tutte le novità e regole che proveranno a dare una svolta al sistema liste d’attesa del SSN.
Indice
Legge sulle liste di attesa e Sistema unico di prenotazione CUP
Prima novità è l’istituzione, presso l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari (AGENAS), della Piattaforma nazionale delle liste di attesa, finalizzata a realizzare l’interoperabilità con le piattaforme delle liste di attesa di ciascuna regione e provincia autonoma. Tutti gli erogatori pubblici e privati accreditati ospedalieri e ambulatoriali afferiscono al Centro unico di prenotazione (CUP), che è unico a livello regionale o infra-regionale.
Quindi il centro non sarà solo appannaggio delle strutture pubbliche, ma anche dgli enti ospedalieri e ambulatoriali privati in regime di accreditamento con il SSN.
La piattaforma nazionale è rivolta sia ai cittadini/pazienti sia al personale medico, che potrà utilizzarla per prendere in carico pazienti, così come alle strutture sanitarie al fine di gestire le prenotazioni.
I direttori regionali della sanità dovranno vigilare sull’attuazione di tale disposizione e trasmettere, successivamente, un apposito rapporto al Ministero della salute.
Il salta coda sulle liste di attesa
Un punto focale della questione è il cosiddetto salta coda. In pratica, se le prestazioni non vengono erogate nei tempi previsti dalle classi di priorità, le aziende sanitarie garantiranno al cittadino la prestazione in intramoenia o attraverso il privato accreditato. Il cittadino pagherà solo il ticket 8se dovuto).
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Attivazione sistema di disdetta prenotazioni
Al fine di garantire una migliore gestione dei servizi sanitari, è prevista l’attivazione di un sistema di disdetta delle prenotazioni o di conferma o di cancellazione della prenotazione effettuata, di cui il cittadino può servirsi anche da remoto.
Visite mediche di sabato e domenica
Per ridurre le liste di attesa è stato allungato l’arco temporale delle visite mediche – diagnostiche e specialistiche – che verranno effettuate anche nei giorni di sabato e domenica. La fascia oraria per l’erogazione di tali prestazioni inoltre può essere prolungata.
Come spiegato nell’articolo 4 del decreto Liste di attesa, “Al fine di garantire il rispetto della tempistica di erogazione delle prestazioni sanitarie, anche evitando le degenze prolungate dovute alla mancanza di disponibilità per gli esami diagnostici, le visite diagnostiche e specialistiche sono effettuate anche nei giorni di sabato e domenica e la fascia oraria per l’erogazione di tali prestazioni può essere prolungata”.
Imposta sostitutiva per il personale sanitario
Novità arrivano anche per il personale del sistema sanitario nazionale, in particolare:
– l’introduzione di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle relative addizionali, che riduce al 15 per cento il prelievo tributario sugli emolumenti percepiti dal personale sanitario per gli straordinari svolti nell’ambito dei piani di riduzione delle liste d’attesa;
– il corretto ed equilibrato rapporto tra attività istituzionale e corrispondente attività libero-professionale, con il divieto che l’attività libero-professionale possa comportare per ciascun dipendente un volume di prestazione superiore a quello assicurato per i compiti istituzionali.
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Foto di copertina: istock/Михаил Руденко