“Il decreto arriverà, ma non vuol dire che sarà soddisfacente. Bisognerà vedere cosa c’è scritto dentro dopo questo balletto fatto in una settimana e mezzo tra un ministero e l’altro”. Così il presidente della Regione Liguria,Giovanni Toti, ai microfoni di Radio Capital. “Mi sembra che il decreto venga fatto per escludere gli enti locali”, continua Toti. “Mi dà l’impressione che il governo voglia gestire la situazione a Roma e non in Liguria. Ma va bene tutto, siamo laici, basta che si raggiungeranno i risultati”.
Un documento di 47 articoli complessivi, che contiene anche di intervento per la città di Genova (11 articoli), dopo il crollo del Ponte Morandi, ma non solo: è questo il testo bollinato dalla ragioneria di Stato e approdato in seguito al Quirinale per la firma del Presidente della repubblica Mattarella.
Alcuni punti fermi in questo Decreto:
- vale in tutto 360 milioni la copertura statale dei lavori per la ricostruzione, a valere sul Fondo nazionale infrastrutture nel caso in cui Autostrade non pagasse;
- si istituisce il Commissario straordinario alla ricostruzione, ma manca ancora il nome. Dovrà essere nominato entro 10 giorni, sentito anche il governatore della Liguria, Giovanni Toti;
- non sarà Autostrade per l’Italia a ricostruire il ponte. È stata esclusa dalla procedura, ma dovrà pagare. All’articolo 1, capoversi 6 e 7 si stabilisce che Autostrade entro 30 giorni deve pagare “in quanto responsabile dell’evento” ma non può ricostruire. “Nel caso in cui Autostrade non pagasse o ritardasse le spese di ricostruzione del ponte sarà lo Stato ad anticiparle, attingendo al Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale;
- per assicurare il celere avvio delle attività del Commissario, in caso di mancato o ritardato versamento da parte del Concessionario, a garanzia dell’immediata attivazione del meccanismo di anticipazione, è autorizzata la spesa di 30 milioni annui dal 2018 al 2019″;
- Viene estesa l’area delle imprese che possono ottenere risarcimenti, mentre diminuisce la cosiddetta zona franca urbana;
- Stanziati 30 milioni di euro per il Porto (inizialmente ne erano stati previsti 90),
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