Qualcuno ha scritto: “Finalmente il Cavaliere ha capito come utilizzare i social” e in effetti sembra proprio così. Postare le foto del più noto e discusso uomo politico e imprenditore italiano, impegnato ad allattare alcuni teneri agnellini ha improvvisamente riportato in auge “il caimano”.
Così, infatti, veniva ribattezzato il Cav negli anni di governo, un po’ per la sua spregiudicatezza, ma soprattutto per il titolo omonimo del film che Nanni Moretti gli dedicò nell’ormai lontano 2006.
Negli ultimi tempi, Berlusconi sembrava passato di moda non solo per l’età inesorabilmente avanzata – ha infatti festeggiato 80 anni lo scorso settembre – ma anche per il cambio di passo in quello che era da sempre stato il suo terreno di caccia e, insieme, l’humus su cui costruire la sua figura politica e le sue battaglie: il campo della comunicazione. Per l’inventore della tv commerciali si era rivelato più difficile del previsto aggiornarsi ai nuovi media.
Ieri Canale 5, oggi Facebook…
Nell’era della sovrabbondanza digitale la televisione commerciale rimane un mezzo importante, ma non l’unico attraverso cui si costruiscono le opinioni, come accadeva fino al decennio scorso. Oggi, è importante assumere – e mostrare in pubblico – comportamenti che rimandino a una filosofia di vita di sani principi, a gesti “eroici”, volti a suscitare la massima identificazione – e ammirazione – di chi guarda.
È per questo che salvare gli agnellini non è un semplice divertissement fotografico, ma un messaggio politico debordante e come questo è stato percepito dall’opinione pubblica.
Non è un caso, infatti, se il profilo dell’ex ministro Michela Vittoria Brambilla ha subito un vero e proprio boom di contatti a seguito della pubblicazione delle foto. Oltre 6mila condivisioni, più di 15mila Like e interazioni: un incremento superiore a dieci volte la media del profilo comunque molto attivo dell’attivista berlusconiana, per un balzo di oltre il mille per cento ai MiPiace settimanali della pagina. E a questi numeri si aggiungano quelli del profilo dello stesso Berlusconi, più tutto il rumore di pagine e siti web che hanno commentato la notizia.
La costruzione delle immagini – e il loro significato intrinseco – è perfetta: l’anziano politico si mostra in relax su un prato rigoglioso, allattando i miti agnellini con il biberon e abbracciandoli affettuosamente, poiché ignari della mattanza che li attende in vista della Pasqua. Come a dire: “mentre gli altri politici perdono tempo a litigare, io faccio qualcosa di concreto, ostacolando il sistema, che ci impone di mangiare la carne di agnello in questo periodo dell’anno. E salvando creature indifese”.
Non deve stupire, insomma, se tutte le testate online hanno ribattuto e continuano a commentare la notizia, mentre le foto hanno raggiunto numeri elevatissimi di condivisioni e interazioni. Il salvataggio di animali inconsapevoli è infatti un atto che non solo galvanizza i tribuni del veganesimo, da sempre molto attivi sulle bacheche di Facebook e affini, ma finisce per suscitare affinità anche in coloro che di solito reagiscono con indifferenza alle intemerate anti carne.
Un messaggio insieme rassicurante e sovversivo: il rientro in piena regola, insomma, al centro della scena politica.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento