Esodati e Quota 96, i due volti del welfare. Ecco la nuova salvaguardia

Redazione 05/09/14
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Riforma pensioni, Quota 96 ed esodati:  le ultimissime sono in chiaroscuro. Sicuramente, quanto uno di questi ambiti potrà influenzare gli altri, finirà per incidere sugli sviluppi del welfare prossimo venturo. Novità importanti sono attese già nei prossimi giorni, dal momento che nuovi provvedimenti sono stati varati, mentre altri, purtroppo, non hanno visto la luce.

Nonostante il governo abbia ribadito in più di una occasione la sua volontà di lasciare intatto l’impianto della legge Fornero, infatti, si prevedono di qui a breve alcuni interventi di rilievo nella normativa di sostegno alle categorie sprovviste di protezione, con particolare attenzione proprio agli esodati.

Scongiurato, al momento il contributo di solidarietà proposto, subito dopo Ferragosto, dal ministro Poletti, il quale, al rientro dalle vacanze, ha colto le primissime occasioni di dialogo per chiarire le proprie parole e allontanare lo spettro del prelievo sulle pensioni medio-alte.

Esodati

Ma le novità più interessanti riguardano certamente proprio la categoria che l’annunciato – e poi ritirato – contributo di Poletti sarebbe dovuto arrivare a proteggere: gli esodati. Negli ultimi tre anni, infatti, questa popolazione è cresciuta in maniera esponenziale per effetto delle varie leggi approvate – prima la Sacconi, poi la riforma di Elsa Fornero – fino a dimensioni a tutt’oggi sconosciute nella loro estensione totale.

Certamente, martedì 9 è previsto in Senato l’arrivo del disegno di legge varato nei mesi scorsi dal Consiglio dei ministri, quello, per intenderci, della sesta salvaguardia, che va a recuperare i posti non utilizzati dei primi decreti di recupero varati dal governo Monti, aggiungendo 6mila posti. Totale: 32mila posizioni che, salvo modifiche in Parlamento, si apprestano a ricevere la pensione nei prossimi mesi.

Quota 96

Scenario più cupo per gli esodati della scuola, prima illusi dall’emendamento presentato nella riforma della Pubblica amministrazione e poi precipitati nella dura realtà del rientro in cattedra.

Lunedì primo settembre è partito l’ennesimo anno scolastico, quello che, appena un mese e mezzo fa, i 4mila professori e Ata rimasti a piedi con la legge Fornero, erano certi di non dover svolgere.

Ora, l’ultima spiaggia per i Quota 96 rimane quella del ricorso in Corte costituzionale, ipotesi sorta nelal manifestazione di venerdì scorso che ha visto scendere in piazza il popolo dimenticato dei lavoratori della scuola.

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