La scorsa settimana, con ogni probabilità, è stato il momento in cui sono arrivate più novità dall’inizio di quest’anno sul fronte pensionistico: con l’avvento del governo Renzi,infatti, le problematiche degli assegni previdenziali – concessi o mancati – e dei suoi requisiti, sono svanite per settimane, o anche mesi, con il governo impegnato tra Jobs Act e bonus degli 80 euro.
Quindi, finalmente, dopo le proteste di migliaia di cittadini a cui è stato negato il diritto di andare in pensione dopo la riforma Fornero – e la legge Sacconi – l’esecutivo si è attivato per risolvere le emergenze, cercando di indicare tempi e provvedimenti certi.
Esodati
Terminate le domande per l’ammissione alla quinta tranche, quella inserita nell’ultima legge di stabilità 2014, ora la palla è tornata al Parlamento. Nei giorni scorsi, l’ok della Camera al testo unico esodati ha aperto la porta per la salvaguardia di nuovi 32mila soggetti. Si attende entro la pausa estiva l’ok definitivo al disegno di legge, che dovrebbe ricevere l’approvazione agognata al Senato nelle settimane a venire, per poi essere immediatamente pubblicato in Gazzetta.
Nel frattempo, restano comunque senza tutele decine se non centinaia di migliaia di pensionati mancati: le stime dell’Inps e del governo, infatti, raccontano di 170mila posizioni aperte – ma le pensioni erogate sono in realtà molto meno – a fronte di un numero doppio di esodati rimasti senza coperture. L’impegno del governo, preso con il vial libera al testo unico, è quello di varare una misura di salvezza generale nella prossima finanziaria.
Quota 96
E’ la categoria di cui si sta parlando di più in questi giorni, a seguito dell’annuncio del presidente della Commissione Bilancio Francesco Boccia, che ha confermato l’arrivo imminente di una correzione al decreto PA con le coordinate per la pensione al primo settembre.
L’inserimento nel decreto, previsto per la conversione in legge entro la fine di luglio, dovrebbe consentire tempi più rapidi per sostituire i prof più anziani estromessi dalla pensione con la legge Fornero, con altrettanti vincitori del concorso scuola 2012, ancora senza cattedra.
Pensioni
Se il governo ha più volte ribadito di non voler varare alcuna contro riforma Fornero, i dati dell’Inps non possono però far gioire le istituzioni sugli effetti della legge in vigore. Secondo il rapporto annuale diramato ieri, infatti, quasi un pensionato su due percepisce un assegno inferiore ai mille euro lordi, mentre nel 2013 le pensioni liquidate dall’istituto ammontano al 57% in meno rispetto all’annualità precedente.
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