Il sì della Camera è arrivato in prima serata, dopo la concessione dell’ennesima fiducia al governo, che in questo modo ha blindato il testo del maxiemendamento di oltre 500 commi , per condurlo in porto nei tempi previsti. Ad esprimersi a favore per la legge di stabilità 2013-2015 sono stati 309 deputati, 55 i contrari e 5 gli astenuti.
Ancora una volta, dunque, come accaduto ieri al Senato, il Pdl è rientrato dalla sua linea dell’astensione per avallare la legge di bilancio. La legge include interventi per svariati miliardi di euro su un numero amplissimo di comparti economici, da quello fiscale, alle banche, alle infrastrutture. Ecco cosa prevede la legge di stabilità appena approvata in via definitiva a Montecitorio, settore per settore.
Tasse. A partire dal primo luglio 2013, l’aliquota Iva passa al 22%, un punto in meno di quanto inizialmente preventivato. Una misura che, però, ha finito per precludere la riduzione delle prime due aliquote Irpef (23% fino a 15.000 e 27% da 15.000 a 28.000 euro). Rinviata la facoltà per le Regioni di aggiornare l’Irpef regionale. Non manca l’Irap: aumentano le deduzioni per lavoratore dipendente assunto a tempo determinato (7500 euro dal 2014), con bonus ulteriore per quelli sotto i 35 anni (13500) e nel Mezzogiorno. Spinte verso l’alto anche le aliquote legate al valore di produzione.Passiamo, dunque, al fronte dei servizi. Intanto, dal 2013 l’Imu sulle abitazioni sarà a completo appannaggio degli enti comunali, mentre l’erario continuerà a incassare quella relativa ai capannoni. Le aliquote resteranno invariate, 0,4% sulla prima casa e 0,76% sulle seconde, pari, cioè, a quanto previsto per le imprese, anche se, su questo fronte, ai sindaci viene lasciata libertà di rialzo pari allo 0,3%. In generale, con la legge di stabilità viene istituito un Fondo per la riduzione strutturale della pressione fiscale, foraggiato dalle eccedenze dalla sottrazione tra surplus da attività di lotta all’evasione e risorse necessarie a mantenere gli equilibri di bilancio: a stabilirlo, sarà il Dpef ministeriale apposito. Da gennaio, arriva anche la Tares, la nuova tassa sui rifiuti, che i sindaci avranno facoltà di posticipare fino ad aprile. Passando, quindi, ai debiti contratti con il fisco, si sottolinea la sparizione dei conti al di sotto dei 2mila euro a partire dal primo luglio, con Ministero dell’Economia che definirà le modalità e le quote di rimborso. Cartelle pazze: tre mesi di tempo dopo la comunicazione, il cittadino potrà appellarsi bloccando la pratica di riscossione, con tempo limite 220 giorni, scaduti i quali le cartelle pendenti vengono del tutto annullate. Da ultimo, trova spazio in legge di stabilità anche la Tobin Tax, in vigore per le operazioni finanziarie con aliquote allo 0,1% e dello 0,2% . Il prelievo standard sui derivati potrà arrivare fino a 200 euro, che dovranno essere versati dal soggetto che usufruisce dell’operazione. Sale a 4500 euro l’imponibile pagato da realtà operanti sul mercato dei prodotti finanziari.
Lavoro. Per i prossimi tre anni, sono 2,1 i miliardi messi a disposizione dall’esecutivo per la detassazione dei salari di produttività, divisi in 950 milioni per il 2013, un miliardo per l’anno successivo e 200 milioni nel 2015. Questo, se l’apposito decreto verrà varato entro il 15 gennaio, altrimenti queste risorse verranno dirottate all’aumento della produttività. Per la riduzione del cuneo fiscale, quindi, viene messo a punto un Fondo della Presidenza del Consiglio mirato anche alla definizione di crediti d’imposta per ricerca e sviluppo alle realtà che si appoggiano a organismi universitari o specializzati in ricerca, secondo quanto indicato dal piano Giavazzi. Arriviamo, quindi, alle pensioni: varata la possibilità di ricongiunzione onerosa per quei lavoratori che, prima del 31 luglio 2010, siano passati dal pubblico impiego al regime Inps, in base a un preciso regime di calcolo che consenta la fruizione di un’unica pensione. Vecchie regole vigenti, invece, solo per chi aderiva, sempre non oltre il 30 luglio 2010, a una cassa cooptata dall’Inpdap prima dell’avvento del super-Inps (il quale dovrà aspettare fino al 31 luglio la scadenza dei Consigli di vigilanza dei due istituti in procinto di fusione). Infine, sul fronte del welfare sono stati messi sul piatto 1,7 miliardi di euro a favore della Cassa integrazione, con possibilità di ampliamento nei mesi a venire. Esodati: salvi altri 10mila (siamo a 130mila in totale), con oltre 300 milioni di copertura fino al 2015, più ulteriori 36 per allargare la platea dei salvaguardati.
Pubblica amministrazione. I contratti in scadenza degli enti pubblici verranno allungati fino al prossimo 31 luglio, anche se hanno superato la soglia massima dei 36 mesi. Il 40% dei posti disponibili nei concorsi saranno riservati proprio ai 260mila precari della PA. Bloccate le trattenute del 2,5% sul Tfr dei dipendenti pubblici, mentre ritorna il Trattamento di fine servizio, così come richiesto dalla Consulta. Sì ai congedi parentali su base oraria e aperte le assunzioni nel settore della sicurezza entro i tetti di 70 milioni per il 2013 e 120 per il 2014. Sul fronte dei conti pubblici, 6 i miliardi di euro in meno per gli enti locali, che beneficiano però di uno “sconto” definito in extremis, pari a 1,4 miliardi, di cui 1,2 ai Comuni e 200 milioni alle Province, il cui riordino è procrastinato di 12 mesi.
Sanità e università. Stretta sul personale sanitario per scovare eventuali assentisti o dal basso volume di efficienza nelle mansioni svolte, con possibilità di reindirizzamento in caso di comprovata inidoneità. Il Fondo per la salute viene decurtato di ulteriori 600 milioni nel 2013 e un miliardo nel 2014. Aziende sanitarie (che vedranno nascere le divisioni di risk management) e ospedali vedono allentarsi del 10% il previsto taglio dei rapporti contrattuali, mentre, come anticipato dalla spending review, viene ridotto il limite di spesa per i dispositivi medici: dal 4,95 al 4,4% entro il 2014. Anche i farmaci vedono derogata la mannaia del 5% sui listini. Passando, invece, agli atenei, sono in arrivo 100 milioni per accrescere il Fondo per il finanziamento ordinario. Ai policlinici delle università private vanno invece 52,5 milioni.
Famiglie. A partire da gennaio 2013, le detrazioni per ogni figlio a carico passano da 800 a 950 euro, fino a 1350 per i portatori di handicap. Prorogato il blocco degli sfratti fino a giugno 2013, più un altro ulteriore semestre messo in anticamera. Garantiti anche 115 milioni di euro a favore dei malati di Sla.
Infrastrutture. Anche la Tav Torino Lione è entrata nelle battute finali del testo di legge stabilità: 2 miliardi di euro finiscono per la sua realizzazione in 15 anni, con spese di 60 milioni già previste per il 2013, fino ai 150 ogni 12 mesi dal 2016 al 2029. Tempi dilatati anche per le realtà dell’aeronautica, che si vedono accordati 8,43 miliardi in 16 anni, mentre all’Expo di Milano 2015 vengono risparmiati i tagli lineari del 10%.
Banche. Nuova giravolta sui cosiddetti Monti-bond, le obbligazioni del tesoro destinate a Mps, con la data limite che viene spostata al prossimo primo marzo. Salta anche l’idea di destinare il risparmio derivato dal calo dello spread al fondo per il taglio delle tasse, mentre l’Italia già il prossimo anno si impegna a versare 1,617 miliardi nelle casse della Banca europea per garantirne l’aumento di capitale. In caso di imposta sostitutiva sui valori contabili, gli istituti bancari saranno chiamati a saldare il dovuto in un’unica soluzione nel 2013. La deducibilità delle auto aziendali passa dal 27 al 20%
Editoria. Arrivano in zona Cesarini anche 45 milioni di ossigeno per il settore dell’editoria, più 15 a emittenti televisive o radiofoniche locali. Altri 12 mesi di tempo per il divieto di sovrapposizioni di proprietà tra mezzi di carta stampata e tv.
Altre misure. In prima battuta, dietrofront sul poker: prima nel mirino del decreto sanità, ora invece, a gennaio si apriranno le gare per l’apertura delle sale live, grazie alla cancellazione della proroga semestrale in materia. Anche le multe per la pubblicità che incita al gioco d’azzardo su spazi nei mezzi di comunicazione di massa vengono rinviate al 30 giugno. Buone notizie, infine, per la popolazione colpita dal sisma in Emilia-Romagna: vengono stanziate risorse a favore delle imprese colpite dalla tragedia, consentendo di accedere a mutui con la garanzia dello Stato per coprire i debiti contratti. Per i lavoratori emiliani, quindi, Irpef più leggera a dicembre, fino a un a un quinto della busta paga invece che l’intero ammontare. Stabilizzata la crescita delle accise per finanziare la ricostruzione nelle zone colpite dal sisma, che dovevano inizialmente scadere a fine 2012.
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